Oggi parleremo di come la fame abbia acquisito nel nostro immaginario comune una sfaccettatura negativa.
Dietro al retroscena di quella che può essere percepita come “malefica fame”, c’è un’orchestra di ormoni e segnali a breve e lungo termine che collaborano tra loro per mantenerci in vita e salvaguardare la nostra esistenza.
Ma, allora, il problema qual è?
Perché abbiamo sempre fame?
Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Carmela Martiradonna, biologa nutrizionista.
Laureata in Scienze Biologiche e Scienze Biosanitarie presso l’Università degli Studi di Bari; è abilitata all’albo Nazionale dei Biologi con matricola AA_079258.
Ha conseguito il suo primo titolo post-universitario nell’ambito della Nutrizione nel 2015 con un Corso di Perfezionamento in Biologia della Nutrizione presso l’Università degli Studi di Bari.
Esercita la sua professione presso gli studi di Bari, Molfetta e
Locorotondo.

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PERCHÉ ABBIAMO SEMPRE FAME?
Ebbene, le persone in sovrappeso/obesità sono portate fisiologicamente ad avere più fame!
L’ eccesso di grasso corporeo altera i segnali di sazietà.
Quando ingrassiamo, le molecole che dovrebbero farci smettere di mangiare come l’insulina e la leptina, si trasformano in segnali che fanno arrivare al nostro cervello lo stimolo della fame.
Infatti spesso le persone in sovrappeso hanno un iperproduzione cronica di insulina che provoca non di rado, bruschi cali dell’indice glicemico.
Sintomi di questo fenomeno sono:
- tremori
- spossatezza
- sudore freddo
- fame
IL RUOLO DELLA LEPTINA NEL SENSO DI FAME
La leptina, inoltre, è prodotta dalle cellule del tessuto adiposo di accumulo.
Le persone obese, invece, hanno sì, un alto contenuto di leptina, ma questa non riesce ad oltrepassare la barriera ematoencefalica motivo per cui, si crea una resistenza alla leptina che rallenta o impedisce il trasporto della stessa attraverso la barriera, influenzando la sensibilità dei neuroni ipotalamici e causando più fame.
Infine, ulteriori segnali di sazietà sono inviati al nervo vago dai recettori di stiramento sullo stomaco, che si attivano quando il cibo lo attraversa e lo dilata.
Tuttavia, la reiterazione dello stiramento gastrico dovuto all’iperalimentazione, fa sì che la dilatazione gastrica come meccanismo di difesa diventi “incontinente” e quindi non più in grado di comunicare al cervello in maniera efficace la sensazione di sazietà.
LA FAME NERVOSA
Oltre tutte queste cause fisiologiche, questa sensazione di fame può essere causata da uno stato psicologico.
Sentimenti di rabbia, tristezza, frustrazione possono causare un incontrollato stimolo che ci spinge ad avere fame, anche quando in realtà il nostro metabolismo ha raggiunto la sazietà.
Spesso il cibo viene utilizzato in questi casi come auto conforto.
Possiamo, se è un momento difficile ed abbiamo bisogno di sentirci coccolati, ad esempio, scegliere dopo una giornata stressante alimenti ad alto contenuto di triptofano, un amminoacido precursore della serotonina, nota a tutti come l’ormone della felicità.
E’ naturalmente presente in alimenti come patate, zucchine, banane, cacao, cioccolato…e la loro assunzione ci aiuta a sentirci meglio.
Il mio consiglio è quello di volerci bene, fermarsi ogni tanto e guardarci allo specchio per capire se c’è qualcosa che non va. Ascoltare il nostro corpo ed aiutarlo a raggiungere il suo stato di benessere è il regalo più bello che possiamo fare a noi stessi.
Ti ringraziamo per essere arrivato fin qui 😉
Speriamo che questo approfondimento della Dott.ssa Carmela Martiradonna ti sia piaciuto!
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