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Sindrome dell’ovaio policistico e Rimedi per migliorare la fertilità

Il 70% delle donne con cicli anaovulatori è affetta dalla sindrome dell’ovaio policistico. Difatti, la PCOS è una patologia complessa, caratterizzata anche, da infertilità. La nutraceutica, però, può giocare un ruolo importante a supporto della fertilità: scopriamo insieme quali sono i principi attivi utili!
ovaio policistico e fertilità

Di cosa parla questo articolo?

La sindrome dell’ovaio policistico (o PCOS) è una patologia endocrina, una tra le più comuni nelle donne in età riproduttiva.

Secondo i criteri di Rotterdam, la diagnosi avviene quando si verificano contemporaneamente almeno due delle seguenti tre condizioni:

  • alterazioni della regolarità mestruale, con mestruazioni distanziate (ovvero oligoamenorrea) o ravvicinate (poliamenorrea) nel tempo, oppure assenti (amenorrea) o con mancanza di ovulazione (anaovulazione)
  • presenza di ormoni maschili in circolo (in termine tecnico, iperandrogenismo), che causa acne, peli in eccesso e perdita di capelli
  • presenza di cisti a livello ovarico, visibili con ecografia pelvica

Sì, perché nella sindrome dell’ovaio policistico, possono non essere presenti delle cisti nell’ovaio!

Differenza tra PCO e PCOS

Seppure si può pensare che siano sinonimi, esiste una grande differenza tra ovaio policistico (PCO) e sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

La PCO, o ovaio policistico, è la condizione in cui sono presenti diverse cisti a livello dell’ovaio, evidenti all’esame ecografico, senza altre condizioni patologiche concomitanti.

Le cisti sono dei follicoli, della dimensione di 6-10mm, contenenti ovuli che non maturano in maniera completa. È tipico delle donne giovani, subito dopo il menarca (ovvero la prima mestruazione).

La sindrome dell’ovaio policistico è, appunto, una sindrome e come tale è caratterizzata dalla combinazione di sintomi: clinici (anovulazione e iperandrogenismo), biochimici (eccesso di androgeni, ormoni prevalenti nell’uomo) e morfologia dell’ovaio (presenza di cisti).

In base alla presenza o all’assenza di ciascuno di questi sintomi, ai livelli ormonali e alla valutazione ecografica, distinguiamo 4 fenotipi (A, B, C e D) di sindrome dell’ovaio policistico.

Si tratta di una patologia complessa, dovuta a cause genetiche, ambientali e fattori correlati con lo stile di vita: non meno importante è il ruolo che gioca l’insulino-resistenza.

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Infertilità nelle donne con ovaio policistico

Da un punto di vista clinico la PCOS è caratterizzata da:

  • mestruazioni irregolari o assenti
  • irsutismo
  • alopecia
  • diabete di tipo II
  • acne
  • obesità

Tuttavia, la principale caratteristica clinica della PCOS è l’infertilità, dovuta a oligovulazione o anovulazione. Si stima che il 70% delle donne con anovulazione sono affette da PCOS.

Migliorare la qualità ovocitaria nelle donne con ovaio policistico

Cos’è la qualità ovocitaria?

La qualità ovocitaria è il parametro che permette di valutare il successo di una gravidanza. È difficile da valutare ma sicuramente alcuni fattori hanno una influenza negativa:

  • l’età della donna: all’aumentare dell’età diminuisce la qualità ovocitaria della donna. L’ovaio invecchia a velocità maggiore rispetto agli altri organi per un meccanismo di difesa della natura, per evitare i rischi della mamma e del feto dovuti ad una gravidanza in età avanzata;
  • inquinamento ambientale e scorretti stili di vita;
  • cause di altra natura (immunologiche, infettive, endocrine, ereditarie)

Quantità non è sinonimo di qualità

La quantità degli ovociti non è sinonimo della loro qualità.

Mentre la qualità ovocitaria può essere migliorata, anche grazie a integrazione e alimentazione, la quantità di ovociti è definita alla nascita e con il passare degli anni diminuisce irrimediabilmente.

La sindrome dell’ovaio policistico è caratterizzata dalla presenza di fattori che inducono lo stress ossidativo e infiammazione (dovuti anche al grasso presente a livello dell’addome), insulino-resistenza e eccesso della produzione di androgeni che incidono sul risultato delle tecniche di procreazione assistita, perchè riducono la qualità dell’ovulo. 4.3   Rimedi per migliorare la qualità ovocitaria.

A supporto della fertilità la nutraceutica ci viene in soccorso! Ancora non sai cos’è la nutraceutica? Leggi il nostro articolo

La nutraceutica ci permette di sopperire alle carenze dello stile di vita e alimentazione attraverso estratti naturali con proprietà salutistiche. 

Sono diverse le strategie terapeutiche consigliate in caso di infertilità femminile: una recente review condotta da un gruppo di ricerca italiano ha analizzato i principali componenti degli integratori nutraceutici  consigliati per migliorare la qualità ovocitaria.

Lo studio ha considerato 24 integratori consigliati per infertilità commercializzati in Italia.

Passiamo in rassegna i componenti più utilizzati e capiamo la loro reale utilità.

Gli inositoli sono una famiglia di zuccheri che comprende 9 “forme chimiche” (stereoisomeri, in termine tecnico): il D-chiro-inositolo e il myo-inositolo sono le più comuni nelle cellule eucariotiche. Gli inositoli sono coinvolti in una moltitudine di funzioni e, in relazione alla fertilità femminile, facilitano i processi ovulatori con una azione insulino-sensibilizzante. In più il myo-inositolo ha un effetto positivo sulla maturazione in vitro degli ovociti. La dose efficace è di 4mg al giorno.

L’acido folico è ampiamente consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quantità pari a 400 mg al giorno, in aggiunta agli alimenti ricchi in folati, quali verdure a foglia larga, asparagi, fagiolini, finocchi, fave fresche. La supplementazione di acido folico è utile durante l’intero periodo periconcezionale: assumerlo qualche mese prima di una gravidanza programmata e proseguire fino al termine della gravidanza permette di ridurre nel nascituro il rischio di difetti del tubo neurale e altre problematiche quali inclusi palatoschisi, deficit di riduzione degli arti e difetti genito-urinari. Importantissima è la forma utilizzata, soprattutto se si hanno dei polimorfismi al gene MTHFR. 

La vitamina D3 è un ormone liposolubile con diverse funzioni nel sistema riproduttivo femminile. È coinvolta nella regolazione della proliferazione delle cellule ovariche ed endometriali. Ad oggi gli effetti della vitamina D sulla fertilità sono ancora dibattuti, ma sicuramente esiste una correlazione tra la supplementazione di vitamina D e la riduzione degli aborti spontanei (ne avevamo parlato qui → articolo).

La melatonina

È un ormone con funzioni sulla regolazione di alcuni ritmi biologici, meccanismi riproduttivi e di pathway immunitari. In relazione alla fertilità femminile, la sua supplementazione ha un effetto positivo sulla qualità ovocitaria ed embrionale e, per tal ragione, è una molecola promettente in questo campo, ma non si hanno ancora sufficienti studi e soprattutto ad oggi l’EFSA ne sconsiglia l’utilizzo durante la gravidanza.

La N-acetil-cisteina

Ha proprietà antiossidanti, mucolitiche e insulino-sensibilizzanti. Inoltre, migliora l’ovulazione spontanea in donne con la sindrome dell’ovaio policistico, oltre che migliorare la qualità ovocitaria e embrionale in donne infertili sottoposte a fecondazione in vitro.

Il coenzima Q10

È una molecola antiossidante all’interno dei mitocondri, le “centrali energetiche” delle nostre cellule. Protegge i gameti femminili dall’azione dei radicali liberi ed è presente in concentrazione più bassa nel fluido follicolare nelle donne in età avanzata. La sua integrazione risulta associata a un miglioramento della qualità ovocitaria, suggerendo un ruolo nel miglioramento della fertilità in donne infertili.

Lo studio suggerisce la possibilità di miglioramenti nella fertilità, se i principi attivi sono assunti nelle giuste dosi. Non meno importante è il tempo di assunzione: si può tentare di ripristinare la normale funzione ovulatoria in pazienti policistiche anovulatorie, ma con tempi di trattamento non al di sotto di 3-6 mesi. Il tutto associato a modifica dello stile di vita, dieta povera in carboidrati e attività fisica.

Integratori per l'endometriosi

Noi di Sestre conosciamo bene l’importanza della nutraceutica.

Per questo abbiamo formulato prodotti nutraceutici ad hoc per ridurre la sintomatologia causata dalla sindrome dell’ovaio policistico (quando non è  associata a insulino-resistenza, in cui è consigiato un approccio clinico differente).

Sestre Fert - Endometriosi

Grazie alla sua formulazione ricca di Resveratrolo, Agnocasto, Vitamina D, Metil-folato e tanti altri nutrienti è l’integratore più completo per contrastare i sintomi dell’endometriosi e regolarizzare i tuoi livelli ormonali.

È una formulazione 100% proveniente da alimenti della Dieta Mediterranea e Made in Puglia, che ti permetterà di contrastare i sintomi, tenere a bada il dolore e riprenderti la tua vita.

Sestre Colon

Ricco di Inulina di Cicoria e di Quercetina, Sestre Colon è il miglior integratore per combattere la stitichezza, proteggere il tuo microbiota e prevenire le infiammazioni che spesso causa l’endometriosi al nostro tratto intestinale.

Sestre Colon è ricco anche di estratto di carciofo, finocchio e broccolo, super indicato per prevenire la ritenzione idrica e problemi gastrointestinali.

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